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L'accoglienza

 

Spesso ci vengono portati gatti di casa che il proprietario non può o non intende più tenere presso di sé (rinuncia di proprietà): siccome tali casi esulano dai nostri compiti in senso stretto (non trattandosi di gatti incidentati né randagi) cerchiamo di capire se vi siano veri gravi motivi per l’affidamento a noi, intendendo per gravi motivi la morte o la malattia del proprietario. Nel caso si tratti solo di “stanchezza”, “scomodità” o sia passata la fase della grande tenerezza perché il gattino è diventato un “gattone” meno tenero da coccolare, chiediamo al padrone rinunciatario di provvedere a vaccinazione e sterilizzazione e il pagamento di una quota una tantum, che sappiamo bene non coprirà i costi del mantenimento a vita del gatto, comprensivi di cure e successive periodiche vaccinazioni, ma che ha pure il valore simbolico di riconoscimento del nostro impegno, e inoltre potrebbe farlo riflettere in futuro in caso di desiderio di nuova adozione.

 

All’atto dell’affidamento compiliamo una scheda con le informazioni sull’ età e altri dati del gatto e, in caso di gatto già vaccinato, chiediamo anche la consegna del libretto sanitario con l’indicazione delle vaccinazioni effettuate, sia per orientamento nostro, sia per orientare un nuovo eventuale proprietario.

Se invece il gatto non appartiene a nessuno, ma è un “trovatello” da qualcuno recapitato o da noi stesse trovato davanti al cancello, viene messo in temporaneo isolamento per evitare un eventuale contagio, fino alla visita veterinaria, dopo la quale, se risultato sano, viene gradualmente inserito nell’ambiente dopo un periodo di semi-isolamento assieme a pochi altri ospiti, dopodichè lo si lascia libero di girare in lungo e in largo nella casa e nella circostante area recintata nella speranza di una nuova adozione.

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